venerdì 7 luglio 2023

DUE CASTELLI NEL ROERO

Questa volta vi voglio parlare di due castelli nel Roero, non lontani da Alba. Uno è molto, molto conosciuto, l'altro molto, molto poco. Vi parlerò di Govone e Magliano Alfieri.

Partirei proprio da quest'ultimo paese, il cui castello svetta sulla collina a sinistra quando si transita sulla strada che da Alba si dirige verso Asti. Un bel giorno mi ritrovo con del tempo libero, vedo il castello e mi chiedo subito se è visitabile. Una rapida ricerca online mi fa scoprire che, al suo interno, ci sono il "Museo di  Arti e Tradizioni Popolari" e il Museo "Teatro del Paesaggio delle colline di Langa e Roero". Provvedo subito a raggiungerlo.

Ma prima due parole sul paesino. Comodo parcheggio e si è subito davanti al castello, con di fianco un bel parco all'ombra. Poco dopo ci si trova sul sagrato della Parrocchiale di  Sant'Andrea, che si affaccia sul belvedere, un panorama spettacolare, da non perdere. Anche qui una piccola zona verde, con una "casetta" per il bookcrossing del progetto "Leggere ovunque". 

La casetta del bookcrossing

Ma arriviamo al castello: di origine medievale, è stato ricostruito dal conte Catalano Alfieri (famiglia a cui appartiene dal 1240) nel Seicento. Modificato successivamente, attualmente si presenta nello stile barocco piemontese. Sul lato est del castello si può visitare la cappella gentilizia della famiglia Alfieri, in stile "barocchetto". 

Salendo lo scalone interno si raggiungono i musei di cui vi parlavo prima. Mi sono sembrati poco frequentati ma, secondo me, sono comunque da vedere (tra l'altro sono anche in Abbonamento Musei) perchè raccontano la vita della zona, con esposizione di attrezzi d'epoca, con stanze dedicate ai vari aspetti: la casa, la religione, l'allevamento, l'agricoltura, i vigneti ecc, con contributi che fanno capire le modifiche che sono state fatte al territorio nel corso dei decenni. Una parte molto interessante è quella sui soffitti in gesso, magnifiche decorazioni ritrovate, inizialmente per caso, in umili case contadine.

Un interno del castello

Se volete più informazioni sul castello potete cliccare qui.

E dal lato contadino del territorio passiamo invece al lato nobile: andiamo a Govone. Paese conosciuto ormai per la famosissima manifestazione natalizia, è dominato dal castello reale, residenza estiva di Carlo Felice di Savoia. Dal 1997 patrimonio Unesco, il castello è molto più antico, già in epoca medievale c'era qui una fortezza, chiaramente rimaneggiata col tempo, come succede un po' ovunque. I proprietari di allora, i conti Solaro, chiesero a Guarino Guarini di ampliarlo e abbellirlo, ma i lavori verranno terminati da Benedetto Alfieri, nel XVIII secolo. Divenne proprietà dei Savoia nel 1792, mentre da inizio Novecento è del Comune, che lo rese anche scuola (come si può notare da alcuni "graffiti" dei bambini sui muri) e luogo di comunità per i cittadini.


Chiaramente spiegare qui tutto il castello sarebbe troppo lungo, sappiate che da visitare ce n'è, immergendosi nell'atmosfera bucolica della vita di villeggiatura, affacciandosi dalle finestre per ammirare il verde o i tetti del paese. 

Il paese visto dal castello

Dai telamoni che vi danno il benvenuto ai lati dell'entrata principale (e che arrivano dalla reggia di Venaria) si procede poi verso gli appartamenti del re Carlo Felice e quelli della regina Maria Cristina di Borbone, raffigurati anche in vari ritratti. Altri quadri invece rappresentano i precedenti proprietari. 


Di grande effetto sono le decorazioni in carta da parati cinese degli appartamenti dei principi della corte in visita. Presenti in varie residenze reali, secondo il gusto dell'epoca, qua si presentano veramente in abbondanza: sono quattro cicli riguardanti porcellana, thè, riso e seta; moltissimi sono i personaggi e i particolari da osservare in questa zona del castello.

Le stanze cinesi

Si arriva poi al salone d'onore, che è l'ultimo locale che si visita, per concludere in bellezza. Affrescato totalmente a trompe l'oeil propone finte architetture che danno l'impressione di essere in mezzo a sculture e colonne. Il tema raffigurato è il mito di Niobe che Carlo Felice, da uomo di cultura qual'era, aveva visto a Firenze ai tempi del suo fidanzamento. 

Il salone d'onore

Una curiosità, in questo castello è stato registrato, pochi anni fa, il reality "Come una volta", in cui giovani ragazzi e ragazze venivano catapultati nel 1800, vivendo come all'epoca. Purtroppo in tv non ha avuto il successo meritato, il pubblico italiano è interessato ad altri generi di reality, ma il poco che si è visto è stato comunque molto interessante e rappresentativo dell'epoca.

Nel castello vengono poi organizzate anche mostre ed eventi di vario genere. 

Se volete maggiori informazioni sul castello cliccate qui, e vi si aprirà un mondo.