domenica 12 giugno 2022

BELLINO: BORGATE CHIESA E FONTANILE

Di Bellino vi avevo già parlato qui: è un comune della Varaita composto da dieci borgate. Nell'altro articolo avevo descritto le frazioni S. Anna, Chiazale e Celle. Stavolta invece mi fermerò prima, salendo la vallata, in due borgate sicuramente meritevoli di una visita.

Borgata Chiesa: qui potete lasciare l'auto e immergervi in un'atmosfera antica, quella di un luogo che esisteva già nel 1329, col nome di Villa Ecclesiam. Provate a lasciarvi alle spalle i giorni nostri, appena vi inoltrate nel vicolo principale; provate a immaginare come poteva essere una volta: i bambini che uscivano da scuola, le donne che andavano a Messa, chi si accingeva a sistemare la legna sotto i portici, chi andava al forno, chi puliva i panni al lavatoio, chi andava all'osteria dopo una giornata di lavoro eccetera. Vi sembra impossibile? Eppure qui c'era tutto questo e molto di più: c'erano forni, case di riposo di mutua fratellanza, artigiani di vario genere ...

Tutto questo lo potete leggere negli edifici, sulle pareti delle case, sui portoni di legno decorato, sulle rampe che servivano per raggiungere i fienili, sopra le case. 

Sulle pareti delle case troverete le famose têtes coupées celtiche, troverete le meridiane del circuito "Bellino solare", di cui vi avevo già parlato; dietro la chiesa sono murate una figura quadrupede e un'altra "faccia", curiosamente capovolta. All'interno del cimitero vi è una colonna decorata molto particolare. E' sormontata da una croce che ricorda la valanga del 1872, passata vicinissima alla chiesa, che provocò vari danni. Il capitello della colonna, posizionato anch'esso capovolto, proviene dalla chiesa romanica e raffigura su due lati la Vergine Maria col Bambino e Maria di  Magdala.

Dovete sapere inoltre che la chiesa è stata costruita su un antico edificio precristiano, forse dedicato al dio Belenus. L'edificio originario era romanico ma è stato modificato in tempi successivi. Il campanile è in stile romanico lombardo del XIV secolo, con bifore, e svetta su tutta la borgata. Come molte chiese venne trasformata in tempio calvinista nel 1578 e poi riconsacrata alcuni decenni dopo, modificandone anche l'orientamento. E' attualmente intitolata a S. Giacomo e posta sul cammino per  Santiago de Compostela. 

Dopo questa piccola parentesi storico-artistica si può proseguire la visita lungo i vicoli della frazione, per poi ritornare al punto di partenza, il parcheggio. Di qui, sempre a piedi, potete attraversare il ponte e raggiungere la borgata Fontanile.


Prima di raggiungerla, sulla sinistra, troverete un enorme masso spaccato in due. Si chiama "Peiro Ciastel" e, secondo la tradizione, da qui nascevano i bambini. Curioso, vero?

Fontanile, lo si capisce subito, prende il nome da risorgive e fontane che in passato si trovavano in zona. Anche oggi, poco prima delle case, sulla sinistra, noterete una piccola fonte, detta "Evont la rato". 

Anche questa è una borgata già esistente nel 1329; ho notato, cercando online, che è molto poco conosciuta, quando invece secondo me merita sicuramente di farci due passi. Anche qui verrete accolti da un'atmosfera antica, magari con l'odore del fumo delle stufe, del legno, un cane che vi accompagna lungo la breve via principale, fino ad arrivare a uno slargo in cui si trovano il forno comunitario e il lavatoio. E anche qui non viene difficile immaginare come fosse la vita di un tempo, sembra quasi di sentir parlare gli abitanti del luogo, in occitano. Forse racconteranno della giornata di lavoro ai forni di calce, presenti vicino al torrente Varaita, oppure a uno dei tanti mulini presenti in zona, o anche alla cava di pietre, attiva fino al 1940.


Qui era anche conservato l'archivio comunale, a casa del segretario, che risiedeva in una di queste case, che spesso riportano i nomi dei proprietari, le date di nascita o di ristrutturazione. Non esisteva invece una cappella, data la vicinanza con borgata Chiesa. C'è però un pilone, ex voto di due famiglie locali. 

Uno scorcio che ho trovato molto caratteristico è un sottopassaggio in pietra, con tanto di riserva di legna, buca delle lettere e una piccola porticina. Lo percorro e sbuco in un altro piccolo slargo con una bellissima casetta dipinta in colori pastello, ristrutturata in varie epoche diverse, dal 1700 in poi.

Molte delle informazioni che vi ho qui riportato le ho lette sui pannelli che ho trovato nelle due borgate. Ottima idea, da parte del comune, visto che online non si trovano molte notizie di questi luoghi.