martedì 13 febbraio 2024

RIFREDDO

Questa volta vi voglio portare a Rifreddo, un piccolo paese della Valle Po secondo me un po' sottovalutato, anche perché, chi sale in vallata, spesso passa "da fuori", cioè per la strada esterna al paese e non si prende la briga di svoltare a destra; ci penso io a portarvi alla scoperta di alcune caratteristiche di questo bel luogo.

Innanzitutto dovete sapere che il paese era conosciuto, e quindi abitato, nel 1075, col nome di "Rivus frigidus", dal nome di un torrente che scende dal Monte Bracco (la montagna che sovrasta il paese). Ma non fatevi ingannare dal nome, perché questo è il paese delle "lasarde" (le lucertole, in dialetto) dato che è posizionato completamente al sole, altroché "frigidus". E le lucertole le ritroveremo più avanti.

Il palazzo comunale

Per secoli la storia del paese dipese dal monastero femminile di Santa Maria della Stella, fondato nel 1219 da Agnese di Saluzzo, figlia del marchese Manfredi II. Agnese, oltre che priora del monastero, diventò anche Signora di Rifreddo, avendo acquisito i diritti feudali.

Il monastero visto dai prati retrostanti.

Entrando in paese troverete sulla destra, ancora prima della piazza principale, una strada con la cartellonistica che vi porta, in pochi minuti, davanti alla facciata romanica del XIII secolo e ai tratti di mura che componevano la struttura monastica. Si nota anche un residuo di affresco su una parete.

Il monastero

Il monastero è stato luogo anche di un processo alle streghe, nel 1495, i cui documenti originali sono ancora conservati  negli archivi del Comune. A tal proposito viene organizzata, ogni anno a ottobre, la "Notte delle Streghe": un evento atto proprio a ricordare quel particolare momento storico del paese. Trovate molte altre informazioni sull'evento a questo link.

Nel 2023 il monastero è stato inserito nel progetto/app "Chiese a porte aperte" (di cui vi avevo parlato qui): un locale è stato chiuso, dotato di schermo su cui potrete vedere e ascoltare tutta la storia del monastero, raccontata da un protagonista molto particolare, che vi invito a scoprire sul posto, grazie all'app che vi permetterà di aprire il locale. Una cosa interessante che ho notato, essendo appassionata di libri, è che su un ripiano c'è una bibliografia con elencati tutti i testi che parlano del monastero, e sono veramente molti. Anche questo fa capire l'importanza di un edificio nella storia.

Quel che rimane degli affreschi della chiesa del
monastero

Tornando sulla piazza principale è molto interessante la facciata del palazzo comunale, risalente al XV secolo. Si presenta con la tipica facciata a vela e decorazioni originali in cotto.

Nella stessa piazza, sotto la tettoia, si trova anche una bellissima casetta di scambio libri, se vi piace leggere qua facilmente troverete qualcosa che fa al caso vostro. E non è neanche l'unica, Rifreddo è un paese che ama la cultura.

La chiesa parrocchiale risale al 1959, la potete vedere sempre in piazza; questo ci fa pensare che ce ne fosse un'altra più antica. E infatti, salendo con l'auto per la stretta strada in salita a destra del comune, si arriva in poco tempo alla parrocchiale di San Nicolao. Attualmente la vedete con estetica molto recente, ma è una delle chiese più antiche della zona, risale addirittura all'XI secolo. Dal campanile si possono "indovinare" gli anni della chiesa.

Il campanile della parrocchiale
di San Nicolao

Sul piazzale si trovano anche una bella casa antica con una meridiana, una panchina gigante in legno, non appartenente al progetto ufficiale ma che consente in modo egregio di ammirare il paese, la pianura sottostante e parte del Monte Bracco e un'altra casetta di scambio libri. 

La panchina gigante

Tornando sulla strada in salita si incontra, poco dopo, sulla sinistra, il cosiddetto parco della "Gesia veja" (la chiesa vecchia). Qui il luogo è stato ristrutturato con tavoli, panche, giochi per bambini e un favoloso murales che ho scoperto praticamente per caso. Più di 30 metri dipinti nel 2021 dai ragazzi delle scuole medie con la supervisione del maestro di disegno Davide Faure di Pinerolo. L'opera raffigura e ricorda il processo alle streghe di cui vi ho parlato prima, inserendo vari elementi che lo hanno caratterizzato, tra cui le lapidi con i nomi delle streghe che sono state bruciate sul rogo in quell'occasione.

Parte del murales delle streghe

La strada continua a salire e, seguendo le indicazioni per "Madonna del Devesio", poco prima di arrivare a questa località, si trova un altro murales. Da un comune muro di cemento si è arrivati a raccontare la storia della comunità di Rifreddo, con immagini del Monviso, delle lucertole e molte altre, tutte da scoprire. L'opera è sempre stata eseguita come la precedente, tra l'altro durante l'"Estate Ragazzi", ottimo modo per passare il tempo e insegnare ai giovani quanto è bello il proprio paese.

Il Monviso sul murales del Devesio

Poco dopo si trova il Santuario del Devesio, costruito sul luogo in cui, secondo la leggenda, apparve la Madonna con una stella in fronte ad Agnese, la fondatrice del monastero. Ed ecco perché il monastero si chiama "Santa Maria della Stella" e perché troverete stelle anche sui murales.  La chiesa, con piccolo portico, è stata poi ristrutturata a metà 1700 e, attorno, si trovano panche e tavoli per i pellegrini e per godersi un po' di fresco nel bosco.

Il Santuario del Devesio

Scommetto che vi ho invogliati a fare un giretto in paese, vero?