Vi dico subito che questa è una gita
spettacolare ma non
si tratta di visitare il santuario di Vicoforte, semplicemente
entrandoci, soffermandosi sugli affreschi, alzando gli occhi
sulla cupola eccetera; qui si tratta di salire in cima alla
cupola, ma partiamo dall’inizio.
adatta, purtroppo, a chi soffre di vertigini. Si,
perché qui non
si tratta di visitare il santuario di Vicoforte, semplicemente
entrandoci, soffermandosi sugli affreschi, alzando gli occhi
sulla cupola eccetera; qui si tratta di salire in cima alla
cupola, ma partiamo dall’inizio.
Il
santuario di Vicoforte, non lontano da Mondovì, è sicuramente
conosciutissimo. Volle la sua costruzione Carlo Emanuele I di Savoia,
sul luogo dove esisteva già un santuario medievale; il suo intento
era quello di farlo diventare il luogo di sepoltura di tutto il suo
casato, cosa che poi, come ben sappiamo, non è mai successa.
Comunque sia, il lavoro viene commissionato nel 1596 ad Ascanio
Vittozzi e la costruzione parte. Verrà poi completata molto più
avanti, quando ormai sia Carlo Emanuele sia Vittozzi erano ormai
morti, grazie all’ingegnere monregalese Francesco Gallo,
incoraggiato dallo Juvarra. Fu proprio Gallo a completare la cupola,
nel 1732, che, ancora oggi, detiene il primato di cupola ellittica
più grande al mondo.
La cupola sotto i vostri piedi |
Attualmente,
all’interno, sono notevoli il sepolcro di Carlo Emanuele I, che
scelse questo luogo come luogo dell'eterno riposo e il cenotafio della figlia Margherita
di Savoia; inoltre, forse momentaneamente, o forse no, riposano qui
Vittorio Emanuele III ed Elena di Montenegro.
Il monumento a Margherita di Savoia. |
Come
sempre ho ridotto molto la storia, se volete approfondirla trovate
tutto quanto cercate online, anche perché questo articolo non vuole
parlare del santuario in sé, ma vuole farvi sapere che, da un po’
di anni a questa parte, grazie all'organizzazione culturale Kalatà, è possibile salire in cima alla cupola, e vi
assicuro che è un’esperienza spettacolare e pressochè unica.
Panorama dall'alto |
Io,
che notoriamente odio sforzarmi, mi sono cimentata senza problemi
nella salita un pomeriggio in autunno e il panorama dall’alto, come vedete ad esempio dalla foto qui sopra, era di una poesia incredibile, con i tipici colori
caldi che rendono tutto più bello.
Un gruppo di visitatori alla prima balconata |
Vi
sono due possibilità di salita: il percorso breve, con 130 gradini,
che vi porta a 23 metri di altezza; è adatto a tutti e il panorama è
già molto bello, sia all’interno sia all’esterno. Si perché c’è
la balconata interna da cui potrete fare il contrario di quel che
fate di solito quando visitate il santuario e cioè, invece di
guardare dal basso verso l’alto, stavolta guarderete il tutto
dall’alto verso il basso. E poi il panorama esterno spazia su tutta
la zona circostante.
La vista dell'interno dall'alto |
Se
poi avete deciso di proseguire, la salita continua, 266 gradini totali e si
arriva a 60 metri di altezza, in pratica passando in aree che, prima
di queste visite, erano state usate solo dalle maestranze che hanno
costruito la struttura (vedi foto qui sotto), quindi pensate quale privilegio ci viene
concesso e pensate anche alle difficoltà che avranno avuto i
costruttori, a queste altezze, con i mezzi e gli strumenti del 1700.
Alla
biglietteria vi verranno forniti caschetto e imbrago di sicurezza e
vi sarà spiegato come utilizzarli; sono indispensabili per
effettuare la visita guidata in tutta sicurezza e le guide vi
aiuteranno a usarli anche all’interno della cupola. Quindi non
preoccupatevi, è più lungo da dire che da fare.
Una delle scale a chiocciola da percorrere. |
Come
sempre, vi lascio il link su cui trovare tutte le informazioni
necessarie. In questo periodo è possibile effettuare le visite il sabato e la domenica, solo su prenotazione. Volendo potete acquistare i biglietti direttamente sul sito.
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