mercoledì 22 luglio 2020

VICOFORTE E IL MAGNIFICAT


Vi dico subito che questa è una gita spettacolare ma non 


adatta, purtroppo, a chi soffre di vertigini. Si, perché qui non 

si tratta di visitare il santuario di Vicoforte, semplicemente 

entrandoci, soffermandosi sugli affreschi, alzando gli occhi 

sulla cupola eccetera; qui si tratta di salire in cima alla 

cupola, ma partiamo dall’inizio.



Il santuario di Vicoforte, non lontano da Mondovì, è sicuramente conosciutissimo. Volle la sua costruzione Carlo Emanuele I di Savoia, sul luogo dove esisteva già un santuario medievale; il suo intento era quello di farlo diventare il luogo di sepoltura di tutto il suo casato, cosa che poi, come ben sappiamo, non è mai successa. Comunque sia, il lavoro viene commissionato nel 1596 ad Ascanio Vittozzi e la costruzione parte. Verrà poi completata molto più avanti, quando ormai sia Carlo Emanuele sia Vittozzi erano ormai morti, grazie all’ingegnere monregalese Francesco Gallo, incoraggiato dallo Juvarra. Fu proprio Gallo a completare la cupola, nel 1732, che, ancora oggi, detiene il primato di cupola ellittica più grande al mondo.

La cupola sotto i vostri piedi

Attualmente, all’interno, sono notevoli il sepolcro di Carlo Emanuele I, che scelse questo luogo come luogo dell'eterno riposo e il cenotafio della figlia Margherita di Savoia; inoltre, forse momentaneamente, o forse no, riposano qui Vittorio Emanuele III ed Elena di Montenegro.


Il monumento a Margherita di Savoia.

Come sempre ho ridotto molto la storia, se volete approfondirla trovate tutto quanto cercate online, anche perché questo articolo non vuole parlare del santuario in sé, ma vuole farvi sapere che, da un po’ di anni a questa parte, grazie all'organizzazione culturale Kalatà, è possibile salire in cima alla cupola, e vi assicuro che è un’esperienza spettacolare e pressochè unica.


Panorama dall'alto

Io, che notoriamente odio sforzarmi, mi sono cimentata senza problemi nella salita un pomeriggio in autunno e il panorama dall’alto, come vedete ad esempio dalla foto qui sopra, era di una poesia incredibile, con i tipici colori caldi che rendono tutto più bello.


Un gruppo di visitatori alla prima balconata

Vi sono due possibilità di salita: il percorso breve, con 130 gradini, che vi porta a 23 metri di altezza; è adatto a tutti e il panorama è già molto bello, sia all’interno sia all’esterno. Si perché c’è la balconata interna da cui potrete fare il contrario di quel che fate di solito quando visitate il santuario e cioè, invece di guardare dal basso verso l’alto, stavolta guarderete il tutto dall’alto verso il basso. E poi il panorama esterno spazia su tutta la zona circostante.


La vista dell'interno dall'alto

Se poi avete deciso di proseguire, la salita continua, 266 gradini totali e si arriva a 60 metri di altezza, in pratica passando in aree che, prima di queste visite, erano state usate solo dalle maestranze che hanno costruito la struttura (vedi foto qui sotto), quindi pensate quale privilegio ci viene concesso e pensate anche alle difficoltà che avranno avuto i costruttori, a queste altezze, con i mezzi e gli strumenti del 1700. 



Alla biglietteria vi verranno forniti caschetto e imbrago di sicurezza e vi sarà spiegato come utilizzarli; sono indispensabili per effettuare la visita guidata in tutta sicurezza e le guide vi aiuteranno a usarli anche all’interno della cupola. Quindi non preoccupatevi, è più lungo da dire che da fare. 


Una delle scale a chiocciola da percorrere.

Come sempre, vi lascio il link su cui trovare tutte le informazioni necessarie. In questo periodo è possibile effettuare le visite il sabato e la domenica, solo su prenotazione. Volendo potete acquistare i biglietti direttamente sul sito.

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