domenica 7 febbraio 2021

BUSCA

Qualche tempo fa un mio contatto sui social, sapendo del mio blog, mi ha chiesto se ero già stata a Busca. Ho dovuto ammettere di esserci passata diverse volte, per andare altrove, ma di non essermici mai soffermata. Lui mi ha risposto: "Ah beh, tanto c'è ben poco da vedere". Tutti fermi, se qualcuno mi dice così vengo immediatamente stimolata ad approfondire il discorso, convinta come sono del fatto che ogni paese, piccolo o grande, abbia attrazioni interessanti da vedere. Ho quindi colto l'occasione di un lavoro in zona per fermarmi, durante le pause, in paese, e nelle frazioni, per andare alla scoperta di qualcosa da raccontarvi. E di cose ne ho trovate eccome, non le ho neanche viste tutte, altrochè "non c'è niente da vedere".


Porta Santa Maria

Partiamo dall'inizio. Busca si trova non lontano da Cuneo e da altre cittadine di cui vi ho già parlato, come Dronero e Caraglio. E' molto conosciuta per il castello del Roccolo (che, mannaggia a me, non ho ancora visto; ho scoperto però che, in zona, almeno fino al 1979 esisteva  addirittura la fabbrica dell'acqua del Roccolo, online si trovano le etichette storiche) ma anche il centro storico merita una visita, così come alcune frazioni. L'origine del nome è incerta ma il significato è quello di boschetto, zona coperta da cespugli. In effetti il paese è riparato da una collina morenica ed è nato, secondo una leggenda, dopo l'incendio del villaggio di Antilia, situato in zona San Martino. E Antilia è anche una delle maschere carnevalesche locali.  Purtroppo, come sempre, non posso raccontarvi tutta la storia, altrimenti dovrei fare un articolo solo su questo. Vi lascio però il link al sito del comune, dove, se vorrete, potrete approfondire il discorso.

Per la visita vi consiglio di parcheggiare in Piazza Santa Maria. Da lì potrete, attraverso la porta omonima (eretta tra il XV e il XVI secolo; sulla volta dell'arco si intravedono affreschi che potrebbero essere dei Biazaci), entrare direttamente nel centro storico, che conserva l'impianto urbanistico medievale.

Il primo edificio da visitare è sicuramente la chiesa parrocchiale Maria Vergine Assunta, costruzione settecentesca di  Francesco Gallo; è stata eretta su una precedente chiesa del Trecento, di cui rimane il campanile, che però è stato rimaneggiato successivamente. Particolare la balaustra, in alabastro locale (sulle colline buschesi esistono infatti delle cave, devo informarmi bene, mi piacerebbe molto vederle).

La Parrocchiale

Non lontano dalla parrocchiale vi è la confraternita della SS. Annunziata, chiesa molto antica, rifatta in epoche successive, fino ad arrivare all'attuale forma settecentesca, opera anche questa di Francesco Gallo. Ho trovato molto particolare il fatto che, in un giorno in settimana, quando ci sono stata io, in orario di pranzo, entrambe le chiese fossero aperte alla visita, purtroppo capita sempre meno.

Procedendo verso il centro si arriva in quella che era la Via Maestra, ora Via Umberto I, arricchita da portici. Da qui in poi vi consiglio di girare liberamente senza una meta precisa, e non passate soltanto sotto i portici, uscitene anche fuori, in modo da osservare i vari palazzi, con scritte antiche, decorazioni sui timpani, portoni con batacchi originali eccetera.

I portici

L'edificio principale di Via Umberto I è sicuramente la Confraternita della SS. Trinità, detta anche "Rossa". Questa purtroppo l'ho trovata chiusa; è stata costruita nel 1652 sulle rovine del castello inferiore e lì accanto sorgeva il primo ospedale della città. La torre rossa è il simbolo di Busca.

La torre simbolo di Busca

In una via laterale trovate poi il Teatro  Civico, costruito all'interno di quella che era la Confratria di San Antonino, nella parte più antica del centro storico fortificato.

Proseguendo davanti al Teatro, in via Rinaudo, arriverete all'edificio del Comune, Palazzo San Martino, costruito nella seconda metà del Settecento. Molto particolare la Torre, di fine Ottocento, in cotto e in stile neo-gotico romantico.

La torre neogotica del comune

Poco al di fuori del centro storico, dietro l'hospice, al fondo di Viale Strasburgo si trova poi Villa Elisa, attualmente utilizzata per eventi musicali (qui il link). Al di fuori di questi eventi non è visitabile ma è comunque interessante fare due passi all'esterno; con un po' di fortuna (che stranamente ho avuto), potrete anche vedere scoiattoli che passeggiano sul muro di cinta del parco. La villa nasce come convento, con annessa chiesa; con la soppressione degli ordini religiosi, nel 1802, diventa proprietà del Conte Caissotto di Chiusano, podestà di  Cuneo (in questo periodo un'ala della villa fu adibita a Loggia Massonica). La chiesa viene poi distrutta e attualmente è possibile ancora vedere il campanile, ristrutturato e trasformato in torre gentilizia. Dal 1913 appartiene alla famiglia Bafile.

La torre gentilizia di Villa Elisa

Dopo questa bella passeggiata nel centro storico e dintorni si può fare una sosta nel Giardino dell'Infinito, in Piazza Dante (non lontano da Piazza Santa Maria, che vi ho nominato prima). E' un luogo che merita veramente la visita, pieno di piante, erbe aromatiche, percorsi accessibili a tutti. E il bello è che ogni pianta ha il suo bel cartellino con il nome, in modo da imparare anche a riconoscere fiori, frutti, foglie. C'è anche un piccolo laghetto con i pesci.

Il giardino dell'infinito

Terminata la pausa si può riprendere l'auto e raggiungere almeno tre luoghi che ho trovato molto interessanti:

La chiesa di S. Martino, sulla strada che, uscendo da Busca, va verso Saluzzo, sulla sinistra. E' collocata su un bel poggio panoramico, circondato da vigneti. E' stata costruita anche con materiali di recupero romani prima del Mille, possiede una delle facciate più antiche della provincia di Cuneo: il portale e la bifora infatti richiamano addirittura forme bizantineggianti. Anche questa era chiusa, ma cercando online, ho trovato un sito su cui ci sono diversi video che raccontano questa e altre antiche chiese locali.

La chiesa di S. Martino

La Torre in frazione Attissano. E' molto particolare in quanto è una torre medievale con sopra un campanile più moderno. Costruita con pietre di fiume era una torre di avvistamento e di controllo militare quando il centro della cittadina come la conosciamo adesso non c'era ancora e l'unica zona abitata era quella del Roccolo, dove sorgeva una fortificazione.

La torre di Attissano

Il ponte dell'acquedotto. Lo trovate sulla strada che va verso Dronero, a destra. E' settecentesco, viene chiamato anche "ponte romano" o "ponte stretto" e, se uno è in zona, vale sicuramente una piccola tappa. E' pedonale e ancora oggi, se ci camminate sopra, sentirete l'acqua scorrere sotto i vostri piedi.

Il ponte dell'acquedotto

Ora, questo è quanto ho visitato io; una tappa che in futuro vorrei aggiungere è il Parco Francotto, sulla strada che porta all'Eremo, dove si trovano anche i ruderi del Castellaccio (in epoca romana vi era già una torre e poi un castello dalla metà del XII secolo). Non lontano c'è anche la chiesa di S. Stefano, anche questa antichissima, sorta alle origini  del cristianesimo locale, cioè tra i secoli VI e X.

Visto che da vedere c'era molto? E molto altro ci sarà ancora, magari in futuro mi fermerò altre volte e andrò alla scoperta di quanto non ancora visto.