Castellar è un piccolo paese (anzi, era, dato che dal 2019 è un municipio della città di Saluzzo) molto conosciuto per il castello e gli spaventapasseri. Ma andiamo con ordine.
Il piccolo borgo, tutto raccolto attorno al castello, si trova appunto non lontano da Saluzzo, all'imbocco della Valle Bronda, sulla strada che la collega alla più conosciuta Valle Varaita. La zona è abitata fin dall'epoca longobarda e era considerata un punto strategico per la difesa del marchesato di Saluzzo. Proprio per questo nel 1270 il marchese Tommaso I fece costruire il castello che, ovviamente, non era come lo vediamo oggi. Nel 1492 diviene dimora signorile della famiglia Saluzzo di Castellar e quindi riqualificato, con ponte levatoio, torre e merlature; dettagli che lo rendono ancora oggi uno dei castelli più belli della provincia, secondo me.
Uno scorcio del castello |
Per molti anni il castello ha ospitato il Museo delle uniformi del Regio Esercito Italiano e, dalla sua chiusura, non ho più avuto notizie di riaperture e visite, non a livello turistico perlomeno, dato che è attualmente una location per eventi e matrimoni. Vi lascio il link dell'ufficio turistico di Saluzzo, casomai voleste essere aggiornati su eventuali future manifestazioni o visite. Chiaramente se ne saprò qualcosa in più ve lo farò comunicherò.
La parrocchiale |
Detto ciò, la visita al borgo può senz'altro partire dal parcheggio della chiesa parrocchiale, costruita nel 1725 e dedicata all'Immacolata Concezione di Maria, spostandosi poi verso il centro. Anche se la manifestazione degli spaventapasseri, organizzata ormai da più di 20 anni nelle prime due domeniche di maggio, chiaramente in questi due anni non è stata svolta, passeggiando ne troverete molti nei giardini, nei prati, sui davanzali. Quindi, aguzzate bene la vista, perchè vi stanno guardando!
Un esempio degli spaventapasseri del paese |
In centro paese poi, troverete anche un paio di murales, sempre a tema spaventapasseri, di cui uno sul campanile vicino al comune; subito dopo incontrerete la piccola cappella dedicata a S. Rocco, costruita, come tutte, come richiesta di aiuto durante i periodi colpiti dalla peste. La strada asfaltata sale un po', poi si torna in piano con una vista stupenda sulla pianura saluzzese e sui frutteti.
Murales |
Arrivati davanti al castello si può sostare un attimo per osservarne il giardino antistante e l'architettura, e poi scendere su strada acciottolata.
Dettaglio del castello |
A un certo punto, sulla destra, troverete la scala che porta a un piccolo cimitero per animali. Chiaro che non è un'attrazione turistica, ma ve l'ho comunicato perchè tempo fa ne avevo parlato con alcune persone che si erano dette molto interessate; in effetti ce ne sono pochi in giro e magari a qualcuno può essere utile come ultima dimora per i loro animali.
Praticamente nello stesso punto ma sulla sinistra, volendo, c'è il sentiero che vi riporta al parcheggio, scendendo tra gli alberi; io però consiglio di proseguire sull'acciottolato, lo trovo più caratteristico e ci può sempre essere la scoperta di qualche spaventapasseri in più. Tenete conto che faccio questo giro a piedi quasi ogni anno e ogni volta trovo qualcosa di diverso, quindi vale sicuramente la pena una visita di tanto in tanto.
Ritornati al parcheggio di fianco alla parrocchiale (da dove parte anche il sentiero che, a piedi o in bici, permette di raggiungere Saluzzo) consiglio di prendere l'auto e inforcare la strada a sinistra della chiesa. Dopo pochi km, sulla destra, troverete il cartello turistico (di quelli marroni, per intenderci) relativo alla Chiesa di S. Ponzio. Purtroppo non c'è parcheggio, tocca lasciare l'auto a bordo strada (ma, se vi va di camminare potete direttamente arrivarci a piedi dal centro del paese).
La chiesa di S. Ponzio |
La chiesetta è inserita in un contesto agreste, tra i frutteti. Sorgeva su un'area cimiteriale facente parte di una "grangia" dell'Abbazia di Staffarda. Inizialmente era intitolata a San Sebastiano (al quale sono dedicati alcuni affreschi all'interno); cambiò nome quando, al posto della chiesa di S. Ponzio, venne costruita l'attuale parrocchiale, in paese. Restaurata nel 1968 e poi nel 2000 (nell'ambito del progetto Mistà), è attualmente praticamente sempre chiusa, la vedrei bene inserita nel circuito delle Chiese a porte aperte, che permetterebbe al turista di visitarla autonomamente. La parte più antica della chiesa è l'abside, che risale al XIII secolo ed è stata affrescata nel 1450 da Pietro da Saluzzo.
Il luogo è tranquillo ed è bello fermarsi un po' sulla panchina nel prato per riposarsi e rilassarsi nel silenzio, osservando in lontananza il castello e sulla collina di fronte alla chiesa il castello della Morra, privato e non visitabile ma che, anche da lontano, è affascinante.
Vi lascio il link all'associazione che si occupa dell'organizzazione della manifestazione degli spaventapasseri, così da rimanere aggiornati sugli eventi futuri.
Fatemi sapere se vi è piaciuto questo articolo e, se avete già visitato questo luogo, che cosa ne pensate.
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