venerdì 12 giugno 2020

MARENE

Se abitate nel saviglianese o nel saluzzese sicuramente a Marene siete già passati, se non altro, per andare nelle Langhe oppure verso l'autostrada.
Io stessa, che amo girare un po' ovunque, trovando qualcosa di bello in ogni paese e paesino, non mi ci ero mai fermata, dato che ormai non è più necessario transitare in centro, vista la comoda strada esterna.

Confraternita e torre civica

Un pomeriggio decido di andare a visitare una mostra a Cherasco e, per ottimizzare la giornata, decido di aggiungere anche il cimitero di Marene. Per me i cimiteri sono musei a cielo aperto, ma questo è un altro discorso; sappiate però che è proprio grazie al camposanto che mi sono fermata anche nel paese. Non conoscendo le strade, esco dal parcheggio del cimitero cercando la via per tornare a casa, vedo una torre antica et voilà che decido di fermarmi, spinta dalla curiosità.

La torre civica

Capisco di essere in pieno centro storico, la luce del pomeriggio colora i mattoni di rosso in un modo favoloso. La torre è posizionata su una piccola altura, leggo il cartello descrittivo e scopro che esisteva già nel 1006 e faceva parte di un antico castello, che ora non c'è più. La torre è poi stata restaurata varie volte e ora la sua destinazione d'uso è di torre civica.

Ingresso della chiesa abbandonata

Lì di fianco c'è la chiesa dei Battuti Neri, ormai sconsacrata da 20 anni; i luoghi abbandonati per me hanno un fascino non indifferente e quindi mi soffermo ad ammirarla; sulla porta d'entrata è affrescata una Madonna con Bambino. C'è anche qui il cartello con tutte le spiegazioni del caso.

Uno scorcio del castello neogotico

Se state guardando la chiesa giratevi e, se la giornata è buona, avrete una bella vista del Monviso e, di lato, appare una parte del famoso castello neogotico di cui vi parlerò dopo.

Proseguendo trovate la chiesa parrocchiale, che sostituisce una chiesa ben più antica, come spesso accade. La costruzione è stata progettata da Francesco Gallo, architetto famosissimo in provincia. La chiesa purtroppo era chiusa quindi non posso darvi notizie sull'interno, se non quelle che anche voi potete trovare su internet.

La parrocchiale

Dalla piazza della chiesa scendete un pochino e vi trovate nella via principale del paese. Notate subito, anche perché "stona" un po' col resto del centro storico, Palazzo Gallina, tutto bianco, in stile neoclassico, costruito tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. Sulla facciata si nota la scritta: "Deus nobis haec otia fecit", "Dio ci ha dato questo riposo", tratta dalle "Bucoliche" di Ovidio. Il palazzo, restaurato da Ernesto Melano nel 1840, attualmente è polo culturale e ospita la biblioteca.

Palazzo Gallina

Ho poi proseguito sulla destra per trovarmi davanti il famigerato castello neogotico che io, non so perché, fino ad allora avevo sempre posizionato in una frazione, sicuramente confondendolo col castello della Salza. Adoro i luoghi abbandonati e misteriosi, adoro l'architettura neogotica e quindi non avete idea dell'emozione che ho provato trovandomelo finalmente lì, a due passi dal naso, inaspettatamente,  invece di vederlo solo sempre in foto sui siti urbex.


Ovviamente non è visitabile, molti mi hanno chiesto informazioni al riguardo, ma non ne so più di loro. Avevo visto un annuncio di vendita, so che fino a 5 o 6 anni fa si organizzavano manifestazioni e rievocazioni storiche, quindi tanto per cambiare sono arrivata tardi e ora è chiuso; speriamo che in futuro ci sia possibilità di vederlo riqualificato in qualche modo.


Anche qui la luce del pomeriggio era spettacolare e qualche bella foto è stata possibile, attraverso un cancello di ferro arruginito ma, anche lui, molto affascinante.

Tanto per dare due cenni storici, il castello è stato progettato da Luigi Formento (autore, a Torino, del tempio valdese) su commissione del conte Carlo Amedeo Grosso, e costruito tra il 1850 e il 1854. Presentava un grande parco all'italiana e un bosco.

Un angolo del centro storico

Non lontano dal castello è la Chiesa di  Santa Croce o dei "Battuti bianchi". Piccolo edificio che, ho scoperto, viene utilizzato nel periodo invernale per le messe, perché più facilmente riscaldabile.

Il mio giro per Marene è finito qui ma, chiaramente, arrivata a casa, sono andata a cercare informazioni sul paese e ho scoperto che ci sarebbero state altre cose da vedere, come Palazzo Galvagno, ora sede del comune, e anche una lapide longobarda del VII secolo murata su una parete del cimitero. 

L'antica chiesa di Marene, ora nel cimitero

Tra l'altro, la chiesa che vedete all'interno del camposanto è antichissima, anche se la parte anteriore è molto più recente. Questo perché il nucleo originario dell'abitato di Marene era situato proprio qui ed è sorto appunto in epoca longobarda, come evoluzione di un avamposto romano.

Uno scorcio del centro storico

In parole povere, dovrò tornare in paese per proseguire la visita.

Vi lascio il link al sito su cui potrete avere ulteriori notizie sulla storia e sull'arte di questo bel paese.
Anche sul sito di Visit Savigliano trovate una sezione su Marene.


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