Il paese, antichissimo, è nominato in documenti fin dal 1028 e attualmente è conosciuto soprattutto come base per camminate ed escursioni di vario genere. Ma, come sempre nei luoghi in cui vado io, la località non si riduce solo a quello.
Il centro del paese, chiamato "La villo", ha subito vari rimaneggiamenti col passare del tempo, ma si presenta comunque ricco di storia. Passeggiando per le strette viuzze potrete notare ancora resti di palazzi nobiliari, con bifore, tête coupé (le famose sculture a forma di testa mozzata, tipiche delle zone montane). Sulla facciata di una casa c'è anche una targa che ricorda il passaggio del re del Belgio, Alberto, nel 1932.
Esiste anche un museo di arte sacra, all'interno della Confraternita; io ovviamente l'ho trovato chiuso perchè sono salita in vallata in settimana, ma vi lascio il link per avere più info, nel caso vogliate visitarlo.
Riproduzioni dei quadri di Matteo Olivero |
Il museo, dal 2012 ospita anche un'esposizione di opere di Matteo Olivero, pittore divisionista nato proprio in questo paese nel 1879 (una pinacoteca a lui dedicata la trovate invece a Saluzzo). Nei viottoli attorno al museo ho trovato dei cavalletti con alcune repliche di quadri, non so se sia una cosa che c'è sempre ma è stato molto interessante vedere queste riproduzioni.
La prossima tappa, salendo, è la frazione Saretto, a 1533 metri di altitudine. Saretto porta il nome dei "Patti di Saretto", firmati nel 1944 tra i partigiani italiani e francesi. Qui, oltre alla piccola chiesa dedicata a S. Lorenzo e l'edificio del forno comunitario, potrete godere di un tranquillo panorama sul lago artificiale.
Lasciando l'auto a Saretto potrete partire alla scoperta di un luogo poco conosciuto ma, secondo me, molto suggestivo. Salite a piedi un pezzettino di strada asfaltata (quella che porta alle sorgenti del Maira). Dopo poco troverete, sulla sinistra, un sentiero che scende nel bosco; di lì in poi tenete la destra e seguite le indicazioni per le grotte di travertino. Arriverete a un piccolo spiazzo nel bosco con delle concrezioni di travertino che si sono create nel corso dei millenni. Una di queste "grotte" (si chiamano così ma in realtà non ci sono ingressi veri e propri) è a forma di faccia, col suo bel nasone e la bocca, vicino alla quale potrete sostare per una foto ricordo.
Le grotte di Travertino |
Ho nominato prima le sorgenti del Maira. Ci potete arrivare in auto, su strada asfaltata, seguendo le indicazioni dal centro di Saretto. Al fondo troverete un pianoro con una conca d'acqua nella quale sgorgano le acque del Maira. Potete parcheggiare liberamente e godervi il paesaggio.Questo luogo è la base per numerose escursioni, chi cammina molto saprà meglio di me dove cercare le informazioni necessarie.
La conca con le sorgenti del Maira |
A Saretto vi consiglio anche la Taverna-Foresteria Visaisa, se volete gustarvi un bel pranzetto. Locale giovane, con cibi tipici e artigianali, un bel menù alla carta e una bella lista dei vini. Vi lascio il link al loro sito, io mi ci sono trovata molto bene.
L'entrata alla Taverna Visaisa |
Lasciando Saretto proseguiamo in auto verso Chiappera, l'ultima frazione abitata di Acceglio. Avrete come sfondo la famosissima Rocca Provenzale, la riconoscerete subito perchè è a forma di "corno". Sapete perchè si chiama così? Dalla Provenza, regione francese? Non proprio. E' stata chiamata così nell'Ottocento, per via del primo salitore alla rocca, il parroco Agostino Provenzale.
La rocca provenzale |
La frazione è veramente ben restaurata, fatevi un giro tra le case, con balconi fioriti, passaggi coperti da una casa e l'altra, le classiche colonne di pietra eccetera.
Uno scorcio di Chiappera |
In auto potete salire ancora fino al Campo Base, qui ci sono il parcheggio, un campeggio e un locale in cui rifocillarsi. Dovrei ora parlarvi delle Cascate di Stroppia, solo che io non le ho ancora mai viste, quindi ve le accenno soltanto. Ho provato a cercare di capire se si vedono già dal campo base o se bisogna camminare oltre, ma ho trovato solo itinerari lunghi che portano al Lago Niera, che è quello che forma le cascate. Appena scoprirò di più vi farò sapere. Quello che so è che, chiaramente, si vedono in tarda primavera-inizio estate, prima che il lago si abbassi. E sono le cascate più alte d'Italia, ben 500 metri di salto.
Questa gita è finita, spero di avervi dato qualche spunto in più, al di fuori dei classici sentieri per chi cammina. Vi lascio il link al sito del Comune di Acceglio, dove potrete trovare moltissime informazioni, sentieri, storia, ristoro, dove pernottare, la descrizione di tutte le frazioni e molto altro.
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