giovedì 26 settembre 2019

VALLE MAIRA: MARMORA e CANOSIO

E dopo la prima tappa  a Macra, alla chiesa di S. Salvatore, visitabile autonomamente con l'app "Chiese a porte aperte" (vedi post precedente), la nostra gita in Valle Maira continua. La dividerò in due articoli diversi e, come sempre, vi darò solo qualche piccolo spunto, anche perchè la valle è molto estesa e di cose da vedere ce ne sono un sacco.

In questo articolo mi soffermerò su Marmora e Canosio. Salendo, arrivati a Ponte Marmora dovrete prendere la strada sulla sinistra, che sale in una valletta laterale. In alcuni punti la strada è un po' strettina e ci sono anche due gallerie, una molto bella scavata tutta nella pietra ma attenzione perchè non c'è praticamente visibilità dall'altro lato, quindi guidare con prudenza.

Poco dopo si arriva al bivio, a sinistra Marmora e a destra Canosio.

Marmora è denominato "comune sparso", in quanto è composto da molte piccole borgate letteralmente sparse sulle montagne. La prima frazione in cui arriverete è Vernetti, sede comunale. 



Qui vi consiglio di fare un giro e ammirare le antiche case ristrutturate e, soprattutto il museo a cielo aperto. Troverete, infatti, lungo le stradine, sotto gli archi, sui davanzali delle finestre, in ogni angolo insomma, un sacco di attrezzi di un tempo, ambientazioni tipiche, raccolte di utensili casalinghi, di documenti dell'epoca eccetera. Un ottimo modo per scoprire come si svolgeva la vita di una volta.


 Dopodichè potete riprendere la macchina e salire, passando per la frazione Brieis, fino alla Parrocchiale, dedicata a S. Massimo. Questo è un punto molto panoramico, nelle belle giornate potrete vedere anche il Monviso e dare uno sguardo a Canosio, la prossima meta della giornata.


 La chiesa ha origini del Trecento ed è stata ampliata nel XVIII secolo. Molto probabilmente la troverete chiusa ma sulla facciata laterale potrete vedere degli affreschi risalenti al 1459, firmati da Tomaso Biazaci di Busca. Ci sono anche due meridiane, una per facciata, tra quelle esposte al sole.




Assaporate un po' la pace di questo luogo e poi tornate indietro, raggiungendo Canosio. Dopo aver parcheggiato potete subito inoltrarvi nel paesino, a piedi, armati di fiato: le stradine sono tutte in salita. Nella prima piazzetta troverete la chiesetta di S. Sebastiano e una fontana con lavatoio.



Continuando per la stradina arriverete alla chiesa parrocchiale, originaria del 1350 ma rimaneggiata in tempi più recenti. All'interno della chiesa vi faccio notare un'ultima cena, dipinta in alto sull'abside.



Terminata la visita alla chiesa (che stranamente ho trovato aperta di lunedì pomeriggio, fuori stagione) fatevi ancora un giro per quella che è sicuramente la zona più caratteristica di Canosio. Troverete un angolo con attrezzi antichi esposti, una meridiana e altri edifici storici.


Un affresco molto particolare

Tornati in basso sulla strada asfaltata vi consiglio di superare il ponte a piedi e di salire sulla sinistra. Troverete quasi subito una fontana, un bel panorama sul paese e il cartello con scritto "Obacco". In dialetto si dice "ubac" e vuol dire "in ombra". Questo gruppo di case infatti è costruito sul lato nord, con pochissima esposizione al sole. 

Canosio vista dal balcone dell'Ubac

Subito dopo troverete un portone aperto, sulla sinistra. Entrando scoprirete che questo gruppo di case è stato costruito sotto un unico tetto, con un grosso ambiente esterno ma riparato dagli agenti atmosferici, con tanto di balcone e fienile. Fermatevi un attimo e provate a immaginare com'era la vita qui una volta, gli abitanti che uscivano dalle piccole porticine, per parlare tra di loro, per svolgere qualche lavoro tipico, mentre fuori magari nevicava. Trovo che sia uno dei pochi posti in cui si riesce veramente a immaginare com'era la vita di un tempo.



Tornati all'esterno salite ancora la stradina, su un edificio a sinistra troverete un affresco, datato 1808, di Giors Boneto, pittore di Paesana.


Riprendendo la macchina potete salire fino a Preit, frazione di Canosio. Qui troverete molti edifici ristrutturati, le classiche colonne in pietra, ponticelli tra un edificio e l'altro, sempre in pietra.




Per ora ho terminato, spero di aver stuzzicato la vostra curiosità, la prossima volta vi parlerò sempre della Valle Maira, c'è ancora molto da vedere.


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