panorama di Revello dall'alto |
Io oggi vi accompagnerò proprio in una bella passeggiata in collina. Come ormai saprete non amo camminare, ma quando alla natura si aggiungono arte e storia il discorso cambia. Si perchè la collina di Revello, alle pendici del Montebracco, non è solo natura ma è parte fondamentale della storia del paese.
Questa passeggiata si può fare tutto l'anno, ogni stagione ha qualcosa di interessante da mostrare, io consiglio un pomeriggio quando le giornate sono un po' lunghe, così si riesce a fare tutto con calma e a fermarsi a ogni tappa, magari non in piena estate, in quanto il versante è esposto a sud e quindi veramente molto caldo.
Sentiero fiorito |
Le foto che vi mostrerò non sono tutte recenti, anzi, molte sono dell'epoca "pre-social-internet", quindi mi perdonerete se non sono fatte proprio alla perfezione e, soprattutto, non sono state fatte tutte lo stesso giorno, quindi passerete dalla primavera all'autunno ecc.
Fermiamoci ancora un attimo in piazza e volgiamo lo sguardo verso l'alto per avere una panoramica generale: da destra verso sinistra vedrete il Bramafam (all'estremità della collina), poi il pianoro su cui sorge la chiesa di S. Biagio, il cocuzzolo dove sorgeva il castello, più in basso il campanile simbolo del paese; continuando verso sinistra la piccola chiesetta neogotica di S. Sofia, il campanile di S. Michele e la croce che segna il punto più alto del paese (anche se spesso è poco visibile). Vicino al campanile di S. Michele c'è anche la chiesa di S. Leonardo ma dal basso non si vede.
Il campanile |
La passeggiata parte dal centro di Revello, dietro l'antica tettoia del mercato coperto (risalente al 1400). Il sentiero sale subito con le mura fortificate alla vostra sinistra e troverete già affreschi su dei muri, case antiche e il bivio con l'arco della Madonnina (che vi fa arrivare alla Collegiata, ma per ora non ci serve, dobbiamo continuare a salire; vi consiglio questo tratto al ritorno). In breve si arriva al piazzale del campanile, dove una volta sorgeva la chiesa di S. Maria la Canonica.
Da qua il panorama è veramente spettacolare, su tutto il paese e anche verso la pianura saluzzese e oltre.
Il piazzale offre un'ottima vista sul forte del Bramafam, costruzione difensiva del castello; purtroppo non è visitabile perchè situato nella proprietà del famoso architetto paesaggista Paolo Pejrone.
Il forte del Bramafam |
Il sentiero inizia a salire in modo deciso tra le mura fino ad arrivare a uno slargo, davanti a voi una scala sale vicino alle fortificazioni (ogni tanto buttate uno sguardo dalle feritoie, per scoprire un nuovo punto di vista e capire magari come mai quel "buco" sia stato costruito proprio in quel punto), a sinistra trovate lo spiazzo dove sorgeva il rivellino, altra costruzione difensiva, ora distrutta; al suo posto oggi c'è un vigneto.
Lì in fondo sorgeva il rivellino |
La scala serve come scorciatoia per andare alla chiesa di S. Biagio, cui si arriva in breve, passando in un bosco di castagni.
La chiesa di S. Biagio |
La zona di S. Biagio era abitata già al tempo dei romani, come testimonia una lapide funeraria riscoperta in passato e conservata nella chiesa.
Nella chiesa vi è un affresco del XVI secolo, raffigurante la Madonna con Bambino, con ai lati i Santi Biagio e Grato.
L'interno della chiesa di S. Biagio |
Tornando indietro sul sentiero si continua a salire fino ad arrivare all'incrocio con una strada asfaltata che sale dalla frazione Dietro Castello. Qui trovate, sulla destra, il sentiero per salire ai ruderi del castello, distrutto nel 1642 durante la guerra tra principisti e madamisti. La zona è proprietà privata ma di libero accesso, anche se i ruderi sono quasi sempre talmente tanto coperti dalla vegetazione da essere quasi irriconoscibili.
La lapide e i ruderi |
Anche la lapide posta sopra un piccolo e buio locale chiuso da una grata, è quasi illeggibile, ed è un gran peccato, il tutto sarebbe da valorizzare, anche perchè il castello era uno dei più importanti del Marchesato di Saluzzo, teatro di molte vicende storiche, a partire dal 1075, data in cui il castello viene citato per la prima volta. Vi lascio una foto di quando la zona era stata ripulita e i ruderi si vedevano bene.
I ruderi del castello |
Ritornati sul sentiero si continua a salire fino ad arrivare nei pressi della chiesa di S. Sofia, piccola costruzione neogotica, restaurata e curata dal Gruppo ANA di Revello. Qui ci sono anche delle panche e una fontana, nonchè i ruderi di un'abitazione.
La chiesa di S. Sofia |
L'interno della chiesa di S. Sofia |
Salendo ancora si trova il campanile di S. Michele che una volta era affrescato e poco dopo una stradina sulla sinistra che vi porta alla chiesetta di S. Leonardo, caratteristica perchè costruita sotto la roccia. La costruzione è divisa in due ambienti, uno del XIII secolo e uno più recente del XVI.
Su una parete esterna vi è la lapide che ricorda le gesta di Carlo Emanuele I, durante l'assedio di Revello, nel 1588. Uno dei due ambienti veniva anche usato, fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, come riparo per i "vachè", i ragazzini addetti al pascolo delle mucche.
Lì vicino c'è anche una parete di arrampicata.
Il campanile di S. Michele |
La chiesa di S. Leonardo |
L'interno della chiesa di S. Leonardo |
Tornati sul sentiero principale si continua a salire fino a raggiungere i ruderi di un complesso di abitazioni (detto di S. Michele) che fino alla fine dell'Ottocento era abitato tutto l'anno da un centinaio di famiglie (le ultime hanno lasciato il luogo nel secondo dopoguerra), ed era autonomo in tutte le esigenze primarie (anche vista la lontananza dal centro del paese). Su un muro si intravede ancora un affresco.
I ruderi del complesso di S. Michele con l'affresco |
Non lontano si trova il bivio che a destra porta alla chiesetta di S. Bernardo, ma è una deviazione che non ho mai fatto, la chiesetta si intravede ma mi è stato detto che il percorso non è brevissimo.
Il bivio per la chiesa di S. Bernardo |
Sempre in zona trovate, tra gli alberi, la croce di Revello, il punto più alto del paese, a 756 metri di altitudine (il centro di Revello è a 356).
La croce di Revello |
Si può tornare indietro, ammirando anche i vari scorci sulla pianura e pensando che una volta questi luoghi erano abitati e frequentati costantemente e abitualmente. La stessa chiesetta di S. Leonardo era attiva tutto l'anno, ora invece viene aperta durante la festa del luogo, a novembre. Così come la chiesa di S. Sofia è aperta una sola volta, in autunno (a meno di avere la fortuna che avevo avuto io anni fa, cioè quella di trovare i volontari che stavano ripulendo la zona e che avevano aperto anche la chiesa, in tutt'altro periodo dell'anno). S. Biagio invece è aperta nel periodo della prima domenica di febbraio, per la festa patronale.
Lungo i sentieri troverete la cartellonistica sia con le indicazioni e le tempistiche, sia quella esplicativa dei vari luoghi.