mercoledì 21 agosto 2019

ROCCA DE' BALDI

In genere cerco di fare articoli più brevi possibile, per non annoiare, ma in questo caso ci sarà qualche riga in più. Il luogo che visiteremo è piccino ma estremamente ricco di storia e di cose da scoprire; se vi piacciono i borghi antichi e i castelli un po' diversi dal solito seguitemi.

Rocca de' Baldi è un paesino a metà tra Cuneo e Mondovì; per raggiungerlo bisogna allontanarsi dalle strade più frequentate e andarlo a cercare appositamente. E' suddiviso in due "zone": quella più moderna in basso, sede comunale, e poi il vero e proprio borgo medievale, un po' più in alto. Ed è qui che vi voglio portare oggi.



Il borgo medievale, ormai abitato da pochissime persone, è caratterizzato da antichi palazzi, alcuni anche nobiliari, strette stradine, portici bassi; vale la pena di farsi un giro per le stradine assaporando un silenzio che sa di storia. Purtroppo alcuni edifici avrebbero bisogno di più manutenzione, il paese potrebbe far concorrenza a diversi borghi ben più famosi, ma si sa che le finanze sono quel che sono e quindi godiamoci tutto il possibile, magari fingendo di essere un personaggio d'epoca.


Via Prandi e la torre civica.

Sulla piazza principale troviamo:
  • il castello, del quale vi parlo tra poco;
  • la chiesa dedicata a S. Marco (quando sono andata io purtroppo era chiusa ma se la trovate aperta vedrete un favoloso altare barocco, sproporzionato rispetto alle dimensioni della chiesa; questo perchè era situato in origine a Mondovì in un convento,e quando questo è stato soppresso, il marchese Gaspare Morozzo ha deciso di portarlo a Rocca de' Baldi, visto che era stato commissionato dai suoi antenati. Fu quindi smontato e spostato con ben 177 carri, nel 1803);
  • il palazzo Prandi (che ha ospitato Papa Pio VII durante il suo esilio da Grenoble a Savona, nel 1809);
  • la sede dell'ex municipio, che vede sulla facciata un affresco raffigurante la Sindone (forse transitata di qui nel suo trasferimento da Cherasco verso la Liguria, dato che l'unico ponte sul Pesio all'epoca era proprio in questo comune);
  • la torre civica, di costruzione anteriore al 1250, recante ancora il giglio angioino. Attualmente ha la funzione di campanile, anche se appartiene al Comune. 


Palazzo Prandi

E' arrivato il momento di entrare nel castello, nato a scopo difensivo sottoforma di torre. Col tempo poi la torre è stata inglobata da costruzioni successive fino a essere come lo vediamo oggi. Questo edificio l'ho trovato molto particolare perchè, oltre a essere suddiviso in due parti, una più antica e una più moderna (e questo lo vedete sia sulla facciata che dà sulla piazza, sia su quella che dà sul giardino, sia all'interno, in modo molto definito), ha ancora visibili l'antico pozzo (che una volta era esterno e ora è interno) e l'antica torre, che da fuori non si vede più ma che all'interno è visitabile.



Il castello visto dal giardino

Oltre a tutto questo il castello ha superato diverse vicissitudini, ha subito furti, è stato poi trasformato in "Colonia Agricola Orfani di Guerra" (modificando quindi molte stanze interne).

Ora sono visitabili: il parco, che presenta anche piante secolari giapponesi, il frutteto (che era stato creato dai ragazzi della Colonia agricola), molte stanze interne, quali salone d'onore, sala dell'alcova (e questo è uno dei pochi casi, almeno trovati da me, in cui potrete notare che la nicchia in cui è situato il letto ha il soffitto ribassato; questo perchè sopra c'è la stanza della servitù e potrete salire la ripida scaletta per visitarla, così come potrete vedere i bagni).





Vi sono poi altre stanze, in cui l'arredo è stato ripristinato come possibile, alcuni oggetti sono originali, altri no. L'ala settecentesca, quella più recente, presenta diverse sale decorate, tra cui una sala da pranzo, una collezione di giocattoli, alcuni abiti d'epoca su manichino. Attraverserete anche un corridoio di servizio, per far felici quelli come me che sono sempre lì a chiedere "cosa ci sarà mai dietro quella porta?".




Al secondo piano del castello vi è il Museo Storico-Etnografico "Augusto Doro", in continua trasformazione; quando l'ho visitato io alcune sale erano appena state allestite, quindi se lo visiterete da ora in poi magari troverete ulteriori novità, riguardanti sempre le attività agricole e artigianali della zona.

In tutto questo ambaradan di spiegazione non vi ho detto chi sono stati i proprietari principali del castello (nonchè legati ovviamente a tutto il borgo): la famiglia Morozzo della Rocca, una delle più antiche famiglie feudali; alcuni personaggi sono famosi per essere legati anche a Casa Savoia.
Alcune domeniche le visite guidate al castello sono specifiche su questi personaggi.
Se non l'avete mai visitato vi consiglierei quindi, di informarvi su quando ci sono le visite generiche (come quella che ho effettuato io), così da farvi prima di tutto un'idea del luogo e poi, se vi andrà, col tempo approfondirete anche la storia personale della famiglia.  Questo è il sito su cui trovare tutte le info www.museodoro.org

Famiglia i cui discendenti possiedono attualmente la Badia di Santa Maria, che noterete soprattutto se arriverete da Morozzo, guardando verso l'alto, ma anche se arrivate da altre parti provate ad avvicinarvi un po' dal centro del borgo, e avrete un'altra visuale anche dal giardino del castello. E' ovviamente proprietà privata, ma viene aperta una volta all'anno, l'ultima domenica di agosto, in occasione della festa patronale.


La badia vista da Morozzo.


Non vi ho di certo detto tutto, avrei dovuto scrivervi altre cinque pagine su tutto quello che ho scoperto in un pomeriggio di visita, ma penso di avervi dato una panoramica, ognuno di voi poi potrà approfondire gli aspetti che più riterrà interessanti.

Ps. se il nome Morozzo non vi ricorda una famiglia nobile ma un'oasi naturalistica non avete di certo torto, magari vi porterò anche lì.


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